La Corte di Giustizia censura la normativa belga sul consolidato fiscale, incompatibile con l’art. 4 della direttiva.
La Corte di Giustizia censura la normativa belga sul consolidato fiscale, incompatibile con l’art. 4 della direttiva.
Il codice civile consente solo di designare un amministratore di sostegno; non ci sono norme sulla gestione del patrimonio in caso di futura incapacità.
Ulteriore rimessione alla Consulta; non è superabile con un’interpretazione costituzionalmente orientata l’asimmetria rispetto ai licenziamenti collettivi.
La bozza di DLgs. prevede la retroattività anche per la c.d. acquiescenza processuale.
È dubbio se il chiarimento dell’Agenzia valga per il prolungamento del vecchio regime.
Il minimo sarà di 250 euro per le situazioni ordinarie e di 150 euro per i ritardi sino a 30 giorni.
Ammissibile una normativa che nega la detrazione per operazioni riqualificate come non soggette.
Tali rettifiche non rientrano tra i “corrispettivi variabili”, da rilevare in riduzione dei ricavi.
Sarà introdotta la nuova figura qualificata del soggetto obbligato accreditato; sono anche state rideterminate le sanzioni doganali.
Riconosciuta l’imponibilità anche per i finanziamenti forniti dai rivenditori dei mezzi di trasporto.