L’ipotesi di tale danno rimane invece per i committenti di lavori che l’impresa non esegue in tutto o in parte nella finestra temporale agevolata.
Il divieto di versamento di tale indennità potrebbe comportare, a certe condizioni, una violazione della normativa europea.
La riforma si discosta dall’orientamento maggioritario della Cassazione.
ProfessionItaliane presenta al Governo un documento di proposte: equo compenso allargato, sussidiarietà e politiche attive.
Il modello da trasmettere all’Agenzia delle Entrate sarà definito con un prossimo provvedimento attuativo.
Se ricorrono le condizioni fissate dall’OIC 15, la transazione legittima la cancellazione del credito dal bilancio.
Il DLgs. 1/2024 ha semplificato alcuni adempimenti tributari.
Per la Corte Ue il datore deve prevedere soluzioni ragionevoli, come la riassegnazione a un posto di lavoro differente rispetto a quello originario.
Il contribuente deve aver scelto questa modalità di versamento.